Catanzaro – “Quando è partita l’operazione sui medici cubani avevo assicurato che i professionisti provenienti dall’isola caraibica non avrebbero sottratto nemmeno un posto di lavoro ai loro colleghi calabresi e così è stato. I concorsi sono stati svolti con grande determinazione e con un successo che pochi si aspettavano perché l’ultimo concorso, quello di Catanzaro, ha avuto degli esiti molto positivi, molto più positivi degli esiti che stanno avendo i concorsi nelle altre regioni. Vorrei segnalare che tra i cubani e i medici assunti nell’ultimo anno attraverso concorsi a tempo indeterminato in Calabria, parliamo in totale di più o meno 500 medici, non so in quante altre regioni si possa dire la stessa cosa. Quindi sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto sul fronte del reclutamento, continueremo su questa strada”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Roberto Occhiuto a margine della conferenza stampa convocata per illustrare i risultati dei recenti concorsi e per presentare alla stampa il nuovo commissario di Azienda Zero, l’ingegnere Gandolfo Miserendino.
Rispetto alla nomina di Miserendino che subentra al professor Giuseppe Profiti, prematuramente scomparso, e al commissario De Salazar che ha traghettato la nascitura azienda fino a questa fase, Occhiuto ha espresso parole di grande apprezzamento: “rappresenta un’autentica eccellenza, una risorsa importantissima per il sistema sanitario regionale, si occupava fino a qualche giorno fa presso la Presidenza del Consiglio di sanità e della digitalizzazione della sanità, ha grandi capacità organizzative e amministrative, sono quelle che ci vogliono per riprendere il cammino che abbiamo tracciato quando abbiamo istituito Azienda Zero. Con il suo arrivo possiamo dare la possibilità ai direttori generali delle aziende, ai commissari, di occuparsi del loro “core”, della loro attività principale, che è quella di erogare salute, di realizzare i livelli essenziali di assistenza. Azienda Zero invece – ha specificato il governatore – si occuperà di tutte le questioni amministrative centralizzate e del coordinamento delle aziende colmando il loro deficit di capacità amministrativa. Oggi Azienda Zero è nella condizione di continuare la sua attività dopo la scomparsa di Profiti che aveva iniziato a implementare quello che è un progetto strategico. Ringrazio De Salazar che ha svolto il ruolo di reggente con grande impegno. In questi due anni abbiamo ricostruito la contabilità di un sistema sanitario che veniva raccontato come quello con una contabilità orale. Oggi – ha quindi ribadito Occhiuto – siamo determinati a intervenire sui livelli essenziali di assistenza, migliorando le prestazioni in termini di salute che il sistema deve dare ai cittadini calabresi”.
I risultati del “concorsone” sono stati illustrati dal commissario delle Asp di Catanzaro e Vibo Antonio Battistini. In totale, su 263 posti messi a concorso sono 250 i medici risultati idonei, anche se non distribuiti in modo uniforme. “Abbiamo portato a casa risultati che ci consentono di coprire i fabbisogni di cardiologia, rianimazione e neuroradiologia – ha dichiarato – con una scorta di idoneità che ci consente di mettere a disposizione risorse al di là del fabbisogno iniziale. Siamo carenti in ortopedia e traumatologia specialità poco attrattiva nel pubblico ma molto gettonata nel privato, e nell’area della medicina d’urgenza, dove abbiamo 106 idonei alcuni stanno già lavorando, circa 85 medici andranno a rinforzare l’area della medicina d’emergenza urgenza. Vorrei soffermarmi su alcune considerazioni che i dati ci offrono. Il primo è che su 250 medici che abbiamo reclutato 150 sono medici in formazione specialistica, senza le modifiche legislative a livello centrale non avremmo avuto questi numeri, perché altrimenti unità non ce ne sono, e se ci sono non scelgono il SSN. L’altro dato sono le 440 domande pervenute che significano l’inversione di due tendenze in Calabria. Una l’assunzione a tempo determinato, abbiamo fatto concorsi a tempo indeterminato, che garantisce nuove immissioni al sistema sanitario ma anche stabilità nell’impegno di giovani professionisti. L’altra è il rispetto dei tempi. Quando abbiamo indetto i concorsi abbiamo anche indicato la data entro cui svolgere le prove iniziate a novembre e concluse il 19 gennaio, in un percorso non usuale e non facile a cui hanno partecipato oltre 400 unità. Considero questo un inizio, abbiamo capito quale strada percorrere, abbiamo anche noi fatto tesoro di un’esperienza, mettere insieme le commissioni per questi concorsi non è agevole, al Sud è ancora più difficoltoso, ma nel fare i concorsi abbiamo studiato anche noi e abbiamo imparato a gestire l’esperienza senza andare incontro a intoppi di tipo burocratico e senza i ricorsi che sono la pietra su cui rischia di incagliarsi un percorso di questo genere”.
Bruno Mirante