Catanzaro – Decine di agricoltori calabresi, a bordo dei loro trattori, hanno invaso pacificamente il piazzale della Cittadella regionale per protestare contro le politiche agricole europee e l’aumento dei costi di produzione. “Difendiamo la nostra dignità di lavoratori minacciata da politiche europee spesso sorde ai bisogni dei territori ma al tempo stesso siamo in piazza per difendere il made in Italy e la qualità delle nostre coltivazioni” – hanno spiegato con accenti diversi molti degli agricoltori presenti alla mobilitazione. La due giorni di proteste promossa dal coordinamento nazionale “Riscatto agricolo” è iniziata ieri e si è svolta contestualmente in diversi comuni italiani. Gli agricoltori chiedono la revisione completa della politica agricola europea “che va discapito della produzione agricola e dei consumatori (Cerealicoltura, bovini/ovini, regolamenti sui digestati).
Chiedono inoltre di vietare l’importazione di prodotti agricoli provenienti da paesi dove non sono in vigore gli stessi regolamenti produttivi e sanitari dell’Italia. E ancora, abolizione immediata di vincoli e incentivi per non coltivare i terreni: eliminare l’obbligo di non coltivare il 4% dei terreni ed ogni forma di contributo volta a disincentivare la coltivazione. E poi meno pressione fiscale su Irpef e Imu: mantenere un regime fiscale adeguato per il mondo agricolo, viste le criticità economiche causate dall’aumento esponenziale dei costi di produzione e dalla flessione dei mercati dei prodotti agricoli. Gli agricoltori chiedono di mantenere il sistema che tiene calmierati i costi del gasolio agricolo e controlli più stringenti che contrastino l’ingresso sul mercato di cibi sintetici. Tra le tante altre rivendicazioni avanzate dagli agricoltori calabresi vi è anche la richiesta di “riqualificare la figura dell’agricoltore”: a partire dalle scuole – si legge in un comunicato stampa – , “riqualificare la figura dell’agricoltore e allevatore, valorizzandola e non additandola come responsabile dell’inquinamento ambientale. L’agricoltore è una figura fondamentale per la società in quanto tutore dell’ambiente e produttore di cibo, dunque di vita”.
B. M.