Catanzaro – “Quest’anno intendo trattare per primo l’argomento dell’inadeguatezza degli organici e vieppiù, della scopertura sempre più grave degli stessi perché ritengo che questo tema – avvertito quasi come un mantra fastidioso che ci ripetiamo ogni anno – debba avere valenza prioritaria negli interventi del Ministero della Giustizia e del Csm dato che su di esso, in ultima analisi, si gioca la partita del raggiungimento o meno degli obiettivi del Pnrr e, più in generale, del sistema giustizia”. Lo ha dichiarato Gabriella Reillo, presidente facente funzioni della Corte d’Appello di Catanzaro nel corso dell’esposizione della relazione introduttiva per la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2024.
La litigiosità in Italia – prosegue la relazione di Reillo – è notevolmente più elevata di quella presente in Germania ma sostanzialmente in linea con quella degli altri paesi europei con sistemi analoghi e confrontabili mentre il numero di avvocati in Italia, rispetto alla popolazione, è il più alto: quasi il doppio rispetto alla Germania, quasi il quadruplo rispetto alla Francia. Questa situazione – prosegue la relazione – già indicativa del sottodimensionamento, è notevolmente aggravata dall’endemica scopertura degli organici, accentuato dopo il decreto Renzi del 2014 che comportò l’immediato pensionamento di circa 800 magistrati, e che nel decennio intercorso non ha trovato alcuna soluzione.
I numeri
Analizzando la situazione in concreto, il numero effettivo di magistrati togati preposti alle funzioni giudicanti di merito ed all’evasione degli affari rilevanti ai fini del Pnrr è davvero esiguo – rileva Reillo nella relazione. “Secondo i dati del Ministero, al 6 marzo 2023, su circa 10.900 magistrati previsti in organico in Italia ne erano presenti in ruolo 9.049 (già esclusi dal conteggio i 261 fuori ruolo e i 224 MOT non ancora immessi nelle funzioni); a tale numero va sottratto quello dei magistrati in ruolo con funzioni requirenti, pari a 2.253 (1.983 sostituti, 109 semidirettivi, 161 direttivi); e quello dei giudicanti direttivi, pari a 218. Vanno poi ulteriormente sottratti i giudici dei Tribunali di Sorveglianza, pari a 208; e quelli dei Tribunali dei Minori, pari a 162. In sostanza in Italia, un paese di circa 60 milioni di abitanti, nel 2023 solo 6.208 giudici togati sono stati preposti alla redazione delle sentenze che hanno concluso tutti i procedimenti civili e penali – compresi quelli in materie ‘sensibili’ che necessitano di urgenza nella trattazione e quelli nei confronti di detenuti – relativi a tutti i gradi di giudizio, sino a quello davanti alla Corte di Cassazione. E’ poi lo stesso numero di giudici, implementato dai circa 200 nuovi colleghi, che dovrà raggiungere l’obiettivo del PNRR entro il 30 giugno 2026 con l’eliminazione del 90% dell’arretrato civile e la riduzione nel settore penale del 25% del disposition time rispetto al 2019. L’enormità di tale situazione è palese ed ancora più preoccupante è il fatto che sta progressivamente aumentando il gup tra l’organico previsto e quello effettivo a causa dell’assenza di qualsiasi intervento da parte del Ministero sui tempi di svolgimento del concorso in magistratura, che continuano a rimanere biblici, e l’aumento dei pensionamenti anticipati per i gravosi carichi di lavoro. Nel nostro Distretto, così come in tutti quelli del Sud, si registrano da almeno trenta anni i medesimi problemi: gli aumenti di organici rimangono sulla carta per mancata risposta agli interpelli o per il susseguirsi dei trasferimenti; la varianza resta singolarmente stabile: vi è simmetria tra nuovi ingressi di magistrati in prima destinazione e trasferimenti. Il risultato è un movimento migratorio costante in uscita ed in entrata di Magistrati Ordinari in tirocinio, con scarti temporali che creano rilevanti disfunzioni. Il turn over risulta particolarmente incidente nei Tribunali di Catanzaro, il più grande della regione, ed in quello di Vibo Valentia. La Corte di Appello ha registrato nel periodo di riferimento una scopertura dell’organico del 25%, aumentata negli ultimi mesi ad oltre il 28% dato l’ulteriore trasferimento in altre sedi di tre consiglieri. Problemi che stupisce rimangano immutati senza neanche l’accenno di un progetto di risoluzione”.
Capomolla: “Continuità dell’impegno a contrasto fenomeni criminali”
A margine della cerimonia, soffermandosi con i giornalisti, il procuratore vicario della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Capomolla ha dichiarato: “Quella di oggi è una celebrazione importante che dà solennità a quella che è la funzione giudiziaria e naturalmente rimarca l’impegno costante da parte di tutti gli uffici giudiziari nell’attività che a ciascuno compete. Per quanto riguarda la procura della Repubblica di Catanzaro che ha competenze sull’intero distretto riguardo gli atti di criminalità organizzata, quello che si può assicurare è la continuità dell’impegno al contrasto a questo genere di fenomeni criminali facendo affidamento sugli strumenti che la macchina giustizia nel suo complesso potrà offrire all’attività dei magistrati”.
Bruno Mirante