Lamezia, sindacati e dipendenti in protesta: “Questo Comune non deve morire”
Lamezia Terme – Qualche disagio e rallentamento di alcuni servizi. Queste le conseguenze dello sciopero generale indetto dai sindacati, al quale hanno partecipato alcuni dipendenti comunali e della polizia locale. Con striscioni e panettoni, hanno chiesto un incontro urgente al commissario Alecci per esporre le ormai note problematiche che si protraggono da tanto tempo. “Non vogliamo essere testimoni della morte di questo comune – scrivono nero su bianco – lotteremo contro tutti perché questo non accada”. Non tutti i dipendenti comunali hanno partecipato alla manifestazione, e solo qualche servizio ai cittadini ne ha risentito, con qualche rallentamento.
Le molteplici vertenze che hanno indotto le forze sindacali a manifestare riguardano, tra le altre cose, i mancati adempimenti alle sollecitazioni del Ministero degli Interni in relazione del piano triennale del fabbisogno nonostante la costante riduzione del personale; la mancanza di un Segretario Generale a tempo pieno; le mancate risposte alla presenza del prefetto Ferrandino; la mancata nomina dell’organismo Indipendente di Valutazione. I sindacati hanno infine raggiunto l’ufficio del commissario Alecci consegnandogli i panettoni e leggendogli una lettera unificata.
Anche il corpo della Polizia Locale di Lamezia Terme ha preso parte allo sciopero, contestando un numero troppo esiguo di agenti per un territorio come Lamezia, e infatti, il maresciallo Michele Ugo Caruso precisa: “È da tempo che stiamo cercando di portare avanti questa battaglia – e aggiunge – i problemi sono tanti e conosciuti il nostro corpo della polizia locale è ormai vetusto, dovremmo essere in 130 unità, invece, siamo in 46, di questi 20 persone sono impossibilitate a svolgere il lavoro esterno, quindi il territorio lametino è gestito da solo 30 unità da disporre nei due turni giornalieri”.