Catanzaro – “Oggi abbiamo concluso un lavoro molto importante che ha riguardato in questi anni la provincia di Vibo Valentia, un territorio dove insiste una ‘ndrangheta pervasiva che controlla anche il battito cardiaco dei cittadini. Abbiamo arrestato 81 presunti innocenti per vari reati dall’associazione mafiosa al traffico di droga e di armi, a decine di estorsioni. L’operazione di oggi si è concentrata su due locali di ‘ndrangheta, quella di Mileto e quella di Zungri, famiglie di ‘ndrangheta di Serie A che sono andate a concentrarsi, negli anni, non solo sul controllo di alberghi e strutture turistiche della Costa degli Dei ma anche sugli appalti dell’Asp di Vibo Valentia, dei quali avevano il totale controllo”. Lo ha affermato il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri nel corso della conferenza stampa dell’operazione “Maestrale-Carthago” che ha portato all’emissione di 86 misure cautelari.
Il controllo del territorio era capillare: “Ad esempio – ha spiegato il procuratore – nessun panificio poteva abbassare il prezzo del pane sotto le due euro e cinquanta”. Nel corso della conferenza stampa è stato riferito che gli investigatori hanno fatto luce su due efferati omicidi di ‘ndrangheta quello dell’imprenditrice Maria Chindamo del 6 maggio 2016 e l’omicidio di Angelo Antonio Corigliano, commesso in Mileto il 19 agosto 2013, il cui movente è riconducibile ad una rappresaglia per vendicare l’omicidio di Giuseppe Mesiano, perpetrato il 17 luglio 2013. “Maria Chindamo è stata uccisa perché voleva essere una donna e una imprenditrice libera che si è “permessa” di postare sui social le foto con il nuovo compagno, è stata uccisa in modo inumano e tragico, prima è stata data in pasto ai maiali e i resti che hanno lasciato i maiali sono stati distrutti da un trattore cingolato”. Fondamentali le dichiarazioni rilasciate da ben 18 collaboratori di giustizia – ha spiegato Paolo Vincenzone del reparto crimini violenti del Ros di Roma. Accertate responsabilità di tre uomini accusati di concorso in omicidio, uno dei quali deceduto, uno minorenne all’epoca dei fatti.
Bruno Mirante