Lamezia Terme – Docce risistemate, cestini dei rifiuti svuotati, le passerelle (poche, in realtà) arrivano comunque a pochi metri dalla riva. L’Anfiteatro “Manuela Loi” è stato ritinteggiato, la fontana con lo zampillo sul lungomare “Falcone-Borsellino” è pulita e funzionante. Sono stati inoltre allestiti un paio di lidi e chioschi. La pineta, dopo gli interventi di potatura effettuati durante l’inverno, appare quantomeno più sicura, anche se il percorso attrezzato per chi ama lo sport all’aria aperta è, in alcuni tratti, fatiscente.

Il doppio volto del litorale

È una passeggiata di un paio di chilometri quella che porta da località Cafarone-Marinella fino ai Ginepri, dove la situazione appare, apparentemente, ottimale. Basta aguzzare leggermente la vista per scoprire il doppio volto del litorale. Tante le segnalazioni di bagnanti e residenti arrivate in queste settimane che lamentano pochi servizi, spiaggia invasa dai rifiuti e mare sporco, l’ultima poche ore fa da un lettore che denuncia: “oggi a Ginepri il mare è una fogna a cielo aperto”. Oltrepassato il lungomare, la spiaggia risulta completamente impraticabile: il tratto di litorale che collega Cafarone a Ginepri è in larga parte una distesa di rifiuti, anche pericolosi.

Nascosti tra canne e rami trascinati sulla spiaggia dal mare, si trova di tutto: bombole del gas, pneumatici, bidoni, caldaie, rifiuti ingombranti, giochi per bambini. E ancora: innumerevoli bottiglie (molte di vetro), lattine, tappi di plastica, buste, reti, polistirolo e microplastiche ovunque. Tra i rifiuti spunta anche uno pneumatico. Osservando quella che sembra una discarica a cielo aperto, si scorgono persino pinze da bucato, un pallone sgonfio, vasi per piante, scarpe e indumenti. Arrivati chissà da dove. Intanto, alcuni bambini giocano tra le onde, mentre dei giovani si rilassano pescando a pochi passi dalla foce del Torrente Bagni. E pensare che tutto ciò è solo quello che emerge: il resto dei rifiuti e dei detriti giace, invisibile, sul fondo.

Fa specie che tutt’intorno c’è chi passeggia, chi corre, chi si rilassa godendosi la bellezza del tramonto sul mare. C’è chi non rinuncia all’ultimo tuffo della giornata. Qualcuno chiude l’ombrellone e si allontana; un gruppo di ragazzi arriva in spiaggia scherzando e ridendo, con cartoni di pizze e birre (sperando che a fine serata smaltiscano correttamente i rifiuti prodotti). Al mare, si sa, la gioia è contagiosa. E così dovrebbe esserlo anche il rispetto dell’ambiente, del nostro mare, delle nostre spiagge così come l’importanza di interventi di cura e manutenzione costanti e incisivi, non solo nei mesi estivi quando ormai è troppo tardi.

Un ecosistema unico

Il Golfo di Sant’Eufemia è un ecosistema unico, che potrebbe vivere esclusivamente di turismo, e che invece si presenta spesso come una discarica. Uno spettacolo naturale invidiabile che, ogni giorno, contribuiamo a distruggere. Eppure, la natura riesce ancora a sorprenderci. Pochi giorni fa, proprio nelle acque della Marinella, la tartaruga Caretta caretta ribattezzata Lea (dal nome della figlia del pescatore che l’ha salvata) è tornata a nuotare, dopo aver ingerito una grande quantità di plastica. Quella di Lea è una storia a lieto fine. Diversamente da tanti altri esemplari, ritrovati ormai senza vita sulle nostre spiagge, che non hanno avuto la stessa fortuna. Nelle nuove generazioni, nelle associazioni e nei cittadini consapevoli vive ancora la speranza. Forse il tempo per cambiare c’è ancora o forse è già troppo tardi.

R. V.

Lamezia, spiagge ridotte a discariche e pochi servizi: gli interventi non risolvono i problemi del litorale