Lamezia Terme – Dopo 5 anni è ritornato il Presepe Vivente nel centro storico di Sambiase, giunto alla quattordicesima edizione. La manifestazione, organizzata dalla Comunità parrocchiale di San Francesco di Paola e San Pancrazio, ha visto anche la partecipazione e il lavoro di tanti volontari, giovani e meno giovani, che si sono messi a disposizione della comunità per allestire le varie scene del presepe vivente, grazie anche a coloro che hanno messo a disposizione, gratuitamente, i locali dislocati lungo il percorso per rendere fattiva la riuscita della rappresentazione.
Una tradizione tanto attesa che ha attirato tanti visitatori, dai più grandi ai più piccini da tutto il territorio lametino e non solo. La manifestazione si è aperta con la presenza de “I Giganti dell’allegria” esibendosi in balli popolari. Occasione anche per chi è giunto in città per le festività natalizie. Numerose, infatti, le persone che hanno animato il centro storico attratte da profumi, luci colorate e temperatura favorevole che ha permesso di percorrere una lunga e magica passeggiata partita a Via Verdi e conclusa ai piedi della chiesa Matrice. Vie adornate a festa, trasformate nel villaggio di Betlemme per raccontare la storia di Gesù. Tanti i lametini che hanno vestito i panni dei personaggi del Presepe rappresentandone alcune scene, affiancate anche a scene di vita quotidiana. Abiti curati nel dettaglio, qualcuno fatto a mano, altri tramandati da familiari. Angioletti, donne dedite al cucito, venditori ambulanti, pecorelle al pascolo.
Un salto nel passato alla riscoperta di mestieri antichi, oramai quasi persi e occasione per i più piccini di vedere rappresentati nella realtà, i pastorelli del loro presepe: dalla manifattura del pane al suono delle zampogne, dal falegname alla lavorazione della creta. Diciassette le postazioni, alcune osservative e altre recitate, dove alla fine si giunge alla più attesa, “La Natività”. Un insieme di magia, gusto, canti, tradizioni ma anche preghiera e riflessioni per trasmettere il vero significato della sacralità del Presepe e dell’unione familiare in tempi dove la tecnologia ha preso il sopravvento.
E.I.
