Lamezia Terme – “In un anno, per l’ospedale di Lamezia Terme, sono stati realizzati investimenti per oltre 5 milioni e mezzo di euro. Risorse che si aggiungono ai 21 milioni di euro da sbloccare per la rifunzionalizzazione delle aree interne, ad altri 21 milioni per la messa in sicurezza e a ulteriori otto milioni. Stiamo parlando di un totale di quasi 50 milioni di euro in ballo per l’ospedale. C’è dietro tutto ciò un gran lavoro, soprattutto da parte del dottor Gallucci e dei vertici ospedalieri. Crediamo in questo ospedale che può contare su straordinarie competenze, ha una grande tradizione. Lavoriamo per migliorarlo ulteriormente”. Lo ha detto il commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, generale Antonio Battistini, durante le conclusioni dell’assemblea pubblica convocata dal comitato “La Sanità che vogliamo” per fare il punto sul futuro del nosocomio lametino dopo i recenti Dca che hanno prima messo in discussione, e poi riconfermato – a seguito delle proteste di politici e cittadini – l’intera offerta sanitaria del Giovanni Paolo II.
Nel corso dell’incontro che si è svolto nell’aula Ferrante dell’ospedale, i lavori sono stati introdotti dalla consigliera regionale e scienziata Amalia Bruni. Mentre prima di affidare le conclusioni a Battistini, si sono succeduti al microfono una paziente in cura nel centro di fibrosi cistica, Fiore Isabella del Tribunale del Malato, l’urologa Francesca Suriano, Maurizio Gullo responsabile del reparto Dialisi e Giuseppe Gigliotti dell’associazione Malati cronici. “Questa è l’assemblea indetta dal comitato nato per difendere l’ospedale di Lamezia – ha chiarito Amalia Bruni. Il nuovo Dca corregge in parte il tiro ma tante problematiche restano sul tappeto e sarà compito del commissario dell’Asp Battistini riorganizzare nell’atto aziendale le unità operative semplici e complesse. Il problema della sanità lametina è il problema dell’intera rete ospedaliera – ha rilevato Bruni – e sta nell’atto aziendale di Azienda zero che prevede 24 unità operative complesse e 31 semplici. Questo vuol dire che ciò sottrae servizi alla sanità territoriale. Ci aspettiamo una riflessione su questo tema da parte del presidente Occhiuto e del commissario di azienda zero. Si aumentano correttamente i posti letto ma non possiamo pensare di mandare avanti gli eserciti senza generali” – ha chiosato l’esponente del Pd che tuttavia ha rivendicato la laicità del sodalizio che ha convocato Battistini. Al termine degli interventi il commissario Asp ha chiarito anzitutto che “il centro di fibrosi cistica non verrà depotenziato e se possibile sarà migliorato perché nessuno di noi vuole tagliere il futuro. Lavoriamo per aggiungere, stiamo migliorando i tempi di abbattimento delle liste di attese”.
E ancora: “L’ospedale è della città di Lamezia – ha rimarcato il commissario – e deve essere considerato la casa di tutti. Stiamo facendo vari interventi sul fronte della sicurezza, abbiamo speso oltre 400mila euro per i danneggiamenti subiti, abbiamo fatto un accordo con la polizia e con i carabinieri per garantire un passaggio di controllo la mattina e uno la sera. Inoltre, abbiamo incontrato un’associazione per la vigilanza sui parcheggi perché non si può lasciare l’auto nei posti riservati. Questa comunità deve avere rispetto dell’ospedale e diversi sono stati gli interventi per l’aria condizionata perché chi è in Pronto soccorso spesso esce per fumare e lascia la porta aperta. Tutti dobbiamo avere rispetto, noi addetti ai lavori e tutti i cittadini. Abbiamo consegnato la seconda Tac, evitando sovrapposizioni con 250mila euro di lavori appositi al Pronto soccorso, abbiamo migliorato il software per la cardiotac”. In merito al fabbisogno del personale Battistini ha detto che bisogna tenere conto “di una difficoltà esistente in tutta Italia e se non ci fossero i medici cubani, saremmo in ginocchio”. Rassicurazioni anche sul Trauma Center: “E’ previsto nel nuovo Dca, di cui in realtà sento parlare da tempo”.
Bruno Mirante