Soverato – “Io sono nato e cresciuto a Soverato, la cittadinanza onoraria è un qualcosa che voglio condividere con l’intera comunità per l’aiuto che mi è stato dato in tutti questi anni, unitamente alla mia famiglia. Un vecchio adagio africano recita che per educare bene un bambino è necessario un intero villaggio, lo spirito deve essere quello di impegnarsi sempre nella formazione dei più giovani perché poi perseguano e realizzino le loro aspettative”. Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Maria Curcio a margine della cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria che il comune di Soverato ha voluto tributare al magistrato in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata.

La cerimonia

Alla cerimonia, officiata dal sindaco Daniele Vacca, hanno partecipato il sottosegretario di Stato al ministero degli Interni, Wanda Ferro, il vicario del prefetto di Catanzaro, il questore di Catanzaro Paolo Sirna, il Comandante della Legione Carabinieri Calabria, generale Francesco Salsano, ufficiali della Guardia di Finanza e rappresentanze della Capitaneria di Porto di Soverato e della Polizia locale. Presenti anche il presidente della Provincia di Catanzaro, Amedeo Mormile, il vicepresidente Francesco Fragomele, oltre ai consiglieri regionali Ernesto Alecci (già sindaco di Soverato) e Antonio Montuoro. “Il procuratore Salvatore Curcio è sempre stato vicino alla città di Soverato”, ha detto il primo cittadino, che ha consegnato al procuratore, oltre alla pergamena di conferimento della cittadinanza onoraria, anche una statuetta con il simbolo della città, l’ippocampo.

A margine dell’iniziativa Curcio ha risposta alle nostre domande in merito alla sua candidatura come procuratore capo della Dda di Catanzaro, nel posto ricoperto fino a poche settimane fa da Nicola Gratteri. “Io come molti altri colleghi, ci reputiamo delle persone fortunate – ha detto Curcio – perché non a tutti capita nella vita di poter svolgere il lavoro che amano. Da questo punto di vista, già il fatto di poter fare il magistrato dove ho auspicato di poterlo fare rappresenta un traguardo notevole. Ciò che importa non è il luogo dove vai a svolgere le tue funzioni ma le funzioni stesse”. E ancora: “Attualmente dirigo un ufficio giudiziario, la procura della Repubblica di Lamezia, che è tutt’altro che un posto di secondo ordine. Anzi, è un territorio con mille potenzialità e tante problematiche. Il mio impegno è quello di concludere al meglio il mio mandato a Lamezia”.

“Lamezia è una terra dalle mille potenzialità”

In merito al lavoro svolto in questi anni nella città della Piana Curcio ha affermato: “Su Lamezia sia la DDA che la Procura hanno sempre tenuto alta la guardia. Lamezia è una terra dalle mille potenzialità che purtroppo risente, in negativo, della presenza di alcune sacche di criminalità organizzata che per fortuna rappresentano una minoranza. Dobbiamo investire in formazione, su quella che sarà la generazione di domani e mettere in campo una vera è propria rivoluzione culturale perché la problematica del contrasto ai fenomeni di tipo mafioso è soprattutto una problematica di tipo culturale e sociale: non bisogna commettere l’errore che è sempre stato fatto, di demandare questa problematica esclusivamente alle procure e alle forze di polizia. Ci deve essere un vero e proprio movimento culturale che parta dalle proprie interiorità perché non basta indossare una maglietta o partecipare a una fiaccolata per essere veramente antimafia e predicare la legalità. Oltre a predicare la legalità bisogna porla in essere quotidianamente nelle condotte di ciascuno di noi. La coerenza è molto importante”.

Bruno Mirante

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