Lamezia Terme – È atterrato nel pomeriggio del 13 ottobre, alle 18:35 all’aeroporto di Lamezia Terme, Vincenzo Fullone, l’attivista calabrese che ha preso parte alla missione umanitaria della Freedom Flotilla, sulla nave Conscience, intercettata e bloccata dalla marina israeliana mentre tentava di raggiungere Gaza con aiuti umanitari. Fullone, originario di Mirto-Crosia, nel Cosentino, è stato trattenuto per giorni in Israele dopo l’arresto avvenuto in acque internazionali.
“Libertà per Vincenzo e gli ostaggi palestinesi”, si legge su uno striscione, in una sala arrivi che si è colorata di nero, bianco, verde e rosso. Primi abbracci per i suoi cari. Commosso ed emozionato ha manifestato affetto per tutto il sostegno ricevuto in questi giorni difficili ed ha salutato i presenti.
“Così tengono i prigionieri palestinesi da 77 anni”
“Tutta questa accoglienza me l’aspettavo, perchè la Calabria sa da che parte stare”. Come stai? “Sono deluso, rammaricato di non aver potuto portare quei medici e quei farmaci a Gaza. Del resto quello che hanno fatto a noi non è niente a confronto di quello che fanno a loro da anni. Durante i giorni di prigionia ho rifiutato cibo e acqua in carcere, non accetto nulla da loro”. La Pace?, gli chiedono ancora “è la solita finzione a spese dei palestinesi” risponde.
Fullone, fuori dall’aeroporto mostra ai presenti come stavano nelle carceri e piangendo dichiara: “così stanno i prigionieri palestinesi da 77 anni, bendati e ammenettati, polsi e caviglie”.
Riprese e intervista di Francesco Sacco